Domotica in Officina

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Sebbene il termine domotica nasca per riferirsi alle automazioni per la casa, ormai viene utilizzato per la realizzazione di ogni impianto elettrico che preveda automazione.

Vediamo quindi quali automazioni possono essere utilizzate in officina per renderlo un luogo confortevole e soprattutto più efficiente dal punto di vista energetico.
Cominciamo per piccoli passi con cose più semplici, come l’automazione dettata da sensori di movimento.

Grazie al sensore di movimento potrete accendere le luci del bagno o del magazzino senza toccare l’interruttore, così da non sporcare gli interruttori. Allo stesso modo anche il rubinetto del bagno potrebbe funzionare con una fotocellula, in modo che meno cose tocchiate meno ne sporchiate.

I sensori di movimento, possono essere oggi collegate anche al vostro smartphone tramite wifi e quindi funzionare come da allarme: la configurazione ormai è semplicissima ed è possibile impartire l’ordine “se c’è movimento dalle – alle o di domenica, allora invia una notifica al cellulare”. Stessa cosa è possibile fare con telecamere da interno o da esterno che integrano un sensore di movimento, con la possibilità di guardare in tempo reale cosa sta accadendo.

Un’altra automazione che riguarda la luce e che può essere utile per risparmiare sull’elettricità mantenendo alta la vostra visibilità è l’illuminazione dell’insegna e dell’ingresso con un crepuscolare che accenda l’insegna al calar del sole e la spenga automaticamente dopo un certo orario.

Le automazioni possono continuare grazie all’accensione dei riscaldamenti secondo le impostazioni date al termostato, che se è un termostato smart vi permette di essere configurato e letto da smartphone.

Infine possiamo utilizzare degli “smart plug” o degli interruttori wifi da collegare sui fili tra l’impianto e le prese o gli interruttori. In questo modo possiamo accendere e spegnere le prese o programmare l’accensione dalla relativa app su cellulare… e da assistente vocale Google o Alexa. Con questi dispositivi potete controllare l’accensione di ogni dispositivo elettrico.

Così però avremmo tanti sensori e interruttori che lavorano in modo indipendente e un’automazione molto basilare, mentre il vero senso dell’automazione consiste nel far sì che all’interno di un sistema, un’azione provoca un’altra azione di reazione.

Facciamo un esempio pratico, immaginando di avere un sistema di sensori e interruttori tra di essi collegati e di creare lo scenario tipico della giornata.

Se il titolare (o l’addetto all’apertura) si avvicina alla saracinesca in un determinato momento della mattina la saracinesca si alza, perché grazie alla localizzazione del cellulare riconoscerà la vicinanza in orario di apertura e non servirà un ulteriore telecomando o chiave.

All’alzarsi della saracinesca il sistema domotico capirà che è iniziata una nuova giornata lavorativa e accenderà le luci dove serve, attiverà le prese elettriche e i riscaldamenti se necessario.

Grazie al crepuscolare anche le luci interne possono essere regolate per avere sempre una buona illuminazione senza accendere al 100% la luminosità delle lampade quando basterebbe già un 70%.

La luce del bagno e i sanitari richiederebbero meno contatto possibile.

A fine giornata, chiudendo la saracinesca avverrà la procedura inversa, si spegneranno i riscaldamenti, le luci e ogni apparecchio vogliamo che si spenga, così da essere certi di non aver dimenticato nulla acceso ed evitato che si spenga prima che ve ne andiate nel caso vi attardaste in officina.

Una funzione secondaria ma molto importante è la possibilità di misurare i consumi elettrici di ogni apparecchio collegato agli interruttori. In questo modo sarà possibile decidere quale apparecchi tenere sempre spenti fino a reale necessità e soprattutto intervenire in caso di anomalo assorbimento di energia da parte di uno strumento.
 

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